martedì 27 luglio 2010

Recensione di Khatta Meetha a cura di AkshayKumarItaly.info

Mai titolo di film è stato più appropriato quanto in questo caso! Khatta Meetha (agro-dolce) è un film dal genere misto, un po' comico e un po' drammatico, richiamando alla memoria i film anni '90 di Bollywood, in particolar modo quelli di Akshay Kumar, dove si rideva, si piangeva e si tifava per l'eroe protagonista. Ed Akshay è il protagonista assoluto di Khatta Meetha con il suo particolarissimo personaggio di uomo comune, Sachin Tichkule. Sachin è a capo di un'impresa di asfaltatura e piccole riparazioni, proviene da una famiglia tutta impiegata nel campo dell'urbanizzazione, ma, contrariamente all'impresa di Sachin, quella del fratello maggiore e del cognato ha più successo poichè hanno la disponibilità finanziaria per pagare le mazzette necessarie ad oliare il motore della corrotta burocrazia indiana. Inoltre, non si fermano davanti a nulla per nascondere i loro loschi affari. Ignaro di tutto ciò e di qualunque cosa avvenga nella sua casa, Sachin viene sopportato a stento dalla famiglia, tranne la sorella più giovane Anjali (Urvashi Sharma), che lo adora e sarà una figura chiave nella sua redenzione. Sogna di diventare un grande imprenditore ed intanto ruba i gioielli di famiglia per mantenere gli operai e per liberarsi delle denuncie a suo carico a causa della sua (e dei suoi operai) incuria e sbadataggine. E' sfrontato con chi gli è inferiore e ruffiano con chi può aprirgli delle porte nel suo lavoro. Non che sia sempre stato così, bensì è diventato corrotto per sopravvivere in un sistema corrotto; infatti la sua ex ragazza Gehna Ganphule (Trisha Krishnan), appena impiegata come commissario comunale, stenta a riconoscere il giovane che si ribellava per le ingiustizie e di cui lei si era innamorata ai tempi del college. Un cambiamento in lui arriverà solo davanti alla tragica evoluzione della storia.
Ideato e diretto dal geniale regista Priyadarshan, Khatta Meetha è il remake del film malese Vellanakalude Nadu, sempre dello stesso regista, che ebbe un enorme sucesso ai botteghini nel 1988. Anche la versione hindi sta avendo un notevole successo al box office indiano, nonostante il film abbia ricevuto molte critiche negative e sia stato anticipato da polemiche inutili, come l'accusa di crudeltà sugli animali per la presenza di un elefante in una delle scene più esilaranti (grazie anche alla presenza dell'intramontabile Johnny Lever che, insieme ai bravissimi Rajpal Yadav e Asrani, sostiene la parte comica), quando invece si tratta di un'immagine computerizzata. E' evidente che il pubblico ha voluto guardare comunque il film e lo ha apprezzato per la sua storia drammatica ed aderente alla realtà con un messaggio importante: in un sistema corrotto si può anche scegliere di denunciare le mele marcie e camminare sulla strada della legalità, contro tutto e tutti.
Un altro punto di forza del film è senza dubbio l'interpretazione di Akshay Kumar: sempre focalizzato nel ruolo, il suo Sachin è quasi un fumetto, con quel borsello ed ombrello che si porta dietro continuamente, come un moderno Charlot. Ma diversamente da Charlot, che dimostrava la sua totale mancanza di dignità quando perdeva il bastoncino e la bombetta, Sachin mette da parte l'ombrello e il borsello proprio quando finalmente riconquista la sua dignità di uomo ed esce a testa alta dalla casa paterna.
Khatta Meetha è un film consigliato a tutti, perchè la corruzione è un male che prima o poi tocca ognuno di noi, un cancro di ogni società moderna che può essere curato solo con la buona volontà dell'uomo comune, dell'eroe di tutti i giorni: Sachin Tichkule siamo noi.

Testo di EmmaGale per AkshayKumarItaly.info
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